L'ipospadia è un difetto congenito dei genitali maschili caratterizzato da una localizzazione ectopica del meato uretrale sul lato ventrale del pene, prossimalmente alla punta del glande. È la seconda malformazione congenita più comune, e si verifica in circa 1 su 200 neonati.
La gravità dell'ipospadia può essere classificata in base alla sede del meato uretrale:
i) ipospadia distale: quando l'apertura urinaria è sopra o vicino al glande;
ii) ipospadia della diafisi media: quando l'apertura urinaria è a livello dell’asta peniena;
iii) ipospadia prossimale: quando il meato è vicino allo scroto o al perineo.
L'ipospadia è anche frequentemente associata ad altre malformazioni genitali come la curvatura del pene (più frequentemente ventrale), il/i testicolo/i ritenuto/i, prepuzio "incappucciato", trasposizione penoscrotale, e ipertrofia pubica.
La diagnosi di ipospadia avviene generalmente al momento della nascita grazie ad una semplice valutazione obiettiva. La chirurgia correttiva viene spesso eseguita durante i primi due anni di vita. Tuttavia, alcuni bambini nati con ipospadia, vengono gestiti senza correzione chirurgica, posticipando l’intervento chirurgico in età adulta. In altri casi, l'intervento chirurgico viene tentato in tenera età ma fallisce o più semplicemente non raggiunge il risultato estetico voluto. In questi due casi il paziente si presenta in età adulta con il pene ipospadico. Nello specifico si parla di ipospadia dell’adulto.
Il fine dell’intervento chirurgico di correzione dell’ipospadia è quello di posizionare l'apertura urinaria (il meato uretrale esterno) nella posizione normale, sulla punta del glande. Insieme alla ricostruzione uretrale, anche la curvatura del pene dovrebbe essere valutata e corretta al momento dell'intervento, così come qualsiasi deformità della pelle del pene, al fine di fornire un soddisfacente aspetto estetico.
La scelta della tecnica chirurgica per la correzione dell’ipospadia viene decisa valutando caso per caso, e seguendo approcci chirurgici consolidati.